lunedì 28 luglio 2014

Preparare il Toscano alla pipa

Il mio Opinel: lama più che valida

Già in un articolo scritto in passato (e rintracciabile qui) avevamo parlato di quanto sia allettante una fumata di pipa caricata con un buon Sigaro Toscano sbriciolato a dovere.
Oggi voglio riesumare proprio quanto detto in precedenza mostrandovi in che modo preparo il nostro amatissimo sigaro alla fumata in radica.

Il ripieno del nostro Toscano privato della fascia esterna
Per prima cosa dobbiamo avere a disposizione un Toscano da "sacrificare" per la nostra causa.
In questo caso ho adoperato un Classico (con una fascia bella scura tanto quanto un Antico) malandato, una buona lama e un poco di pazienza.
Sono in molti ad affermare che la miglior scelta per questa operazione sia il Toscano Garibaldi poichè sicuramente meno invasivo e più tollerabile rispetto ai suoi "fratelli"... Io però non la penso esattamente così.
Ma torniamo a noi.
Il nostro Toscano pronto per esser fumato in pipa
Coltello alla mano incido la fascia per tutta la sua lunghezza facendo in modo che possa aprirsi totalmente e "sfilarsi" senza difficoltà.
A questo punto ho per le mani il ripieno, bello "nudo" e compatto, pronto per essere sbriciolato e conservato in tutta tranquillità per le fumate future.

Chi volesse può tranquillamente evitare la rimozione della fascia esterna (sulla carta é da considerarsi la parte più nobile del nostro sigaro) e semplicemente sminuzzare il sigaro, magari con l'aiuto di una classica ghigliottina. Io, come già accennato, preferisco fare quanto descritto per una semplice questione di gusto e non per regola.

venerdì 25 luglio 2014

Review: Park Lane n° 7


Marca: Orlik
Nome tabacco: Park Lane n° 7
Origine: Danimarca
Master Blender: ??
Trattamento: Flue cured
Confezione: Busta 50g
Pipa utilizzata (costruttore/modello/serie): Varie

mercoledì 23 luglio 2014

Happy birthday Mr Gilli!!!


Ebbene si, esattamente 59 anni or sono, per esser più precisi il 23 luglio 1955, nasceva uno degli uomini più "magici" dell'ambiente pipario: il Maestro assoluto delle riparazioni Mauro Gilli.
Proprio oggi, vista l'amicizia che ci lega, avrò modo di sentirlo per porgergli i miei più sinceri auguri.
Ma questo non basta.
Per dimostrare tutta la mia gratitudine al maestro apro questo post per augurargli altri mille compleanni nella speranza che la vita seguiti a dargli gioia e soddisfazioni.
Una persona come Mauro non si incontra tutti i giorni e quindi me la tengo stretta... Strettissima!
Il più grande di tutti.

Buon compleanno amico mio!!!


PS: Per chi fosse interessato il sito web di Mauro Gilli è rintracciabile qui.

lunedì 21 luglio 2014

Umidificare un trinciato in extremis!!


Siamo in vacanza.
Abbiamo con noi la nostra fedele pipa e quel trinciato che ci piace davvero tanto.
Ma purtroppo, nonostante la nostra attenzione, ci siamo resi conto che la nostra miscela si è lentamente "disidratata" diventando secca e poco adatta per le nostre fumate...

Esiste un modo per ridar vita al nostro tabacco in modo tempestivo??
Dopo aver caricato qualche soffiata energica nel fornello!!
Si, un sistema ci sarebbe, anche se va considerato più che altro come un giusto compromesso.
Il sistema che consiglio è il seguente: caricare la pipa normalmente e, una volta finito, poggiare le labbra sul fornello soffiando energicamente. Il nostro soffio caldo, attraversando per intero il fornello ed il suo contenuto, andrà a rendere il tabacco più morbido conferendogli un po' di umidità.
Sembrerebbe una tecnica malsana... Ma vi assicuro che in parte funziona... E anche discretamente!!
Dopo aver soffiato almeno per un paio di volte provate a pressare delicatamente con un pigino e vi accorgerete che a questo punto il vostro trinciato ha davvero riacquistato un po' di umidità!

Naturalmente, quello appena descritto, è un sistema da adoperarsi quando effettivamente non abbiamo altre alternative a portata di mano... Un rimedio in extremis!!
Se non ricordo male fu Gregory Pease a narrare di questo stratagemma usato da lui stesso.
Non vi resta che provare!

domenica 20 luglio 2014

Toscanello "65° anniversario"

Toscanello 65° anniversario
Se c'è una cosa che difficilmente riesco ad apprezzare sono le edizioni speciali dedicate al Sigaro Toscano.
Nel mio piccolo ho sempre avuto la presunzione di prendere in considerazione solamente il range classico della MST partendo dal Garibaldi fino ad arrivare al celebre Originale.
Tutte le altre edizioni per me hanno poco peso e lasciano il tempo che trovano.
Certo, ammetto di possedere ancora un Moro 2007 così come l'edizione del Toscano Originale dedicata al centenario dell'Unità d'Italia... Ma salvo questi casi sporadici ho sempre preferito puntare su lidi per me più sicuri (e meno costosi) con la speranza che la Manifattura decida di curare maggiormente le versioni "standard" piuttosto che i vari "formati speciali".

Ma sappiamo benissimo che fin troppo spesso la tentazione è proprio dietro l'angolo...

...E qualche tempo fa, entrando in tabaccheria, sono rimasto affascinato dalla confezione da dieci pezzi del Toscanello "65° anniversario"... Un fascino dettato esclusivamente dal packaging e dalla invogliante dicitura "Mezzo Toscano superiore - Riserva 2004".
La confezione aperta fa bella mostra di se
Dopo le dovute ricerche ho scoperto che tali Toscanelli sono realizzati con una fascia stagionata effettivamente 10 anni e quindi una prova era d'obbligo.
Aperta una confezione ho potuto effettivamente constatare che, da un punto di vista prettamente costruttivo, i sigari erano davvero ben realizzati e con una fascia più scura del solito.
La cosa lasciava ben sperare...
E anche dopo l'accensione son rimasto positivamente sorpreso: tiraggio perfetto e un gusto in fumata assolutamente al di sopra di un Toscanello classico.
Una cenere molto compatta ed una buona persistenza al palato, anche dopo più di un'ora dalla fine della fumata, mi hanno dato un'ulteriore conferma sulla qualità del prodotto.
Questi fattori mi hanno spinto ad acquistare altre tre confezioni del Toscanello "65° anniversario".
Questa volta tutte le mie convinzioni negative sono state smentite. Posso solo esserne felice. Mi auguro che ciò possa nuovamente accadere in futuro.

mercoledì 16 luglio 2014

Il Sigaro Toscano e l'(in)utilità dell'humidor

Humidor a piramide
Oltre a quella per la pipa nutro una grande passione anche per il Sigaro Toscano.
Beh, effettivamente l'interesse verso lo "storto" è nato prima che quello per la radica... Ma la seconda, pian piano, ne ha preso effettivamente il posto.
Da un po' di anni a questa parte anche in Italia è esplosa la tendenza della conservazione dei sigari in humidor e oggi come oggi è sempre più facile trovare anche delle tabaccherie che ne siano munite e che ne facciano (a volte in malo modo) effettivamente uso.
Io stesso mi lasciai contagiare da questa moda arrivando a possederne tre.
Ovvio che i miei humidors siano dedicati esclusivamente al Toscano dato che non sono mai riuscito ad apprezzare, forse per ignoranza, sigari cubani e simili.
Ma un humidor a cosa serve effettivamente? La sua funzione è volta alla perfetta conservazione, nel tempo, del sigaro. Esso è generalmente realizzato da un interno in legno di cedro. Oltre ai sigari trovano alloggiamento una spugna umidificante ed un igrometro che ci permetterà, appunto, di mantenere sotto controllo l'umidità relativa.
Per i Sigari Toscani l'umidità relativa e da mantenersi costante nel tempo è del 65% circa.
Classico humidor a vetrina
Naturalmente questo valore è da considerarsi indicativo in quanto sappiamo bene che, a meno che non si abbia a che fare con un humidor professionale, mantenerne una perfetta costanza è cosa impossibile.
Oggi sono convinto che potrei tranquillamente farne a meno.

Fondamentalmente in Italia non abbiamo dei tassi di umidità così pazzeschi: in media siamo attorno al 65/70%... E alla luce di ciò mi sono detto che forse un Sigaro Toscano starebbe benissimo anche poggiato su una mensola o in un cassetto.
Proprio negli ultimi tempi ho avuto modo di fumare un Antico Toscano che stazionava in humidor da circa un anno e un altro che invece giaceva in un cassetto dallo stesso tempo senza notare particolari differenze.
Cosa assai differente sarebbe invece utilizzarne uno per ottenere dei sigari con un'umidità relativa più elevata: io, ad esempio, adoro il Toscano con una umidità vicinissima al 75% poichè tende ad essere più rotondo e docile. In questo caso possiamo ottenere questo risultato solo avendo a disposizione una "scatola umidificante"!

Alla fine dei conti, riflettendo sul discorso di utilità/inutilità, c'è un fattore molto importante che vince su tutto: a noi fumatori piace moltissimo tutta quell'oggettistica che ruota attorno a questa nostra passione e quindi ben vengano humidors, tagliasigari, premitabacco... E chi più ne ha più ne metta!

Humidor da scrivania

giovedì 10 luglio 2014

Tendi e Volpe: una partnership a "quattro mani"


Nell'ambito pipario è cosa assai rara, almeno qui in Italia, assistere a collaborazioni di ogni sorta.
Generalmente gli artigiani "nostrani" hanno la tendenza di lavorare in maniera individuale seguendo esclusivamente i loro istinti.
Ma per una volta proviamo ad immaginare cosa potrebbe accadere se, un bel giorno, due giovani talenti della radica decidessero, di punto in bianco, di unire le loro idee e la loro passione per dar vita ad un prodotto più che unico...
Ebbene si, questa volta l'immaginazione ha preso realmente forma e i due artigiani in questione hanno due nomi ben precisi: Graziano Tendi e Carlo Volpe.

Per il fumatore di pipa che segue con assiduità questo piccolo mondo Graziano e Carlo saranno certamente già noti e troverà sicuramente interessante scoprire come sia nata questa loro collaborazione.
I due giovani pipemakers si sono conosciuti online per via dei loro evidenti interessi comuni. Un'amicizia nata inizialmente sulla base di una stima reciproca legata al loro lavoro e che, senza troppi giri di parole, si è estesa a 360 gradi!
E proprio come questo legame, nato dal basso e cresciuto senza alcuna difficoltà, è da considerarsi la loro scelta di dar vita ad un progetto "a quattro mani" che ci accompagnerà per tutto l'anno.
La loro idea è quella di creare e consolidare una partnership che oserei definire "stagionale": una pipa specialissima ogni quattro mesi per un totale di quattro pipe l'anno.
Una pipa speciale come speciali sono le materie prime: radica selezionatissima arricchita con inserti ricercati (come il corno) e bocchino di elevata qualità.
Per fare ciò Carlo si è "trasferito" a Bologna nel laboratorio di Graziano e li tutto ha preso forma.

Lo shape che ci viene attualmente presentato, il primo assoluto, è di ispirazione "Beckeriana" e interpretato in modo affascinante.
Dopo aver messo su carta il progetto Tendi si è principalmente occupato della tornitura della testa mentre di pari passo Volpe ha curato la realizzazione dell' inserto in corno e del bocchino tagliandolo interamente a mano.
Da questo punto in poi le quattro mani hanno lavorato assieme sullo stesso pezzo di radica fino ad ottenere ciò che effettivamente possiamo ammirare in foto.
Non è stata un'impresa facile ma il risultato è lodevole: una pipa elegantissima e sobria, dalle forme ben studiate e bilanciate. Un bellissimo pezzo unico.
Le comuni fatiche, a mio avviso, sono state pienamente ripagate.
Ma la vera magia è quella di vedere due giovani trentenni pienamente impegnati e circondati dalla voglia di fare... Dalla voglia di dar vita ad un progetto che saprà regalarci senza dubbio dei prodotti unici e bellissimi.
Queste collaborazioni faranno bene al mondo del lento fumo tanto quanto a Tendi e Volpe: si può continuare a crescere e maturare solo mettendo a confronto due modi differenti di intendere la propria professione... E loro lo stanno facendo alla grande.
Alla luce di ciò possiamo solo sperare che questa voglia di "unire le forze" possa durare a vita.
Glie lo auguro... E me lo auguro!!

mercoledì 9 luglio 2014

Il gusto "vero" del Kentucky


Forse nessuno al mondo conosce e sa apprezzare il tabacco Kentucky meglio di noi italiani.
La posizione geografica della nostra penisola e le sue condizioni climatiche hanno fatto si che tale coltivazione potesse prendere piede in modo meraviglioso dandoci l'opportunità di fare del Kentucky una vera e propria bandiera del "made in Italy", basta pensare all'immenso Sigaro Toscano o ai trinciati Forte e Comune per pipa.
Prodotti unici e, a mio avviso, di gran valore.

Nel mio piccolo credevo di aver scoperto cosa effettivamente fosse il Kentucky ed il suo vero gusto con il Forte e l'Antico Toscano... Ma mi son proprio dovuto ricredere. E anche di molto.

Foglia di Kentucky pronta per essere tagliata
Qualche tempo fa sono riuscito ad entrare in possesso di mezzo kg e più di vere e proprie foglie fermentate di Kentucky. Addirittura alcune di esse avevano subìto una doppia fermentazione.
Al naso il loro profumo a crudo era molto più rude e affascinante di quello emanato dal nostro trinciato italico.
E così, armatomi di pazienza, tagliere e una lama di ceramica molto affilata mi sono messo al lavoro: ho decostolato le foglie e le ho tagliate in striscioline molto sottili (lavoretto che ha richiesto tempo e fatica).
Fatto ciò ho deciso di mettere il tutto a riposare in una giara. Va detto che al momento del taglio questo Kentucky presentava una elasticità pazzesca e quindi ho preferito fare in modo che perdesse parte della sua umidità. Forte e Comune ci vengono sempre presentati con una umidità molto bassa e quindi ho preferito seguire l'esempio.

Il risultato finale: pronto per la fumata
Oggi, dopo svariate fumate posso dirlo in totale onestà: queste foglie di Kentucky sono qualcosa di assolutamente sbalorditivo!!
Vanno consumate rigorosamente a stomaco pieno: danno una botta nicotinica pazzesca capace di "smontare" il fumatore più esperto provocando anche, a momenti alterni, un lieve effetto che oserei definire "anestetico" per il cavo orale e la lingua.
Riescono a regalare però una pipata che mai è stata così saziante ed ineguagliabile, rozza, scontrosa, violenta... Ma allo stesso tempo unica, intensa e ricchissima in gusto. Una fortissima persistenza al palato è da sottolineare. Ottimo da fumare in purezza o miscelato, magari per dar vita ad una balkanica casalinga di tutto rispetto.
Il tabacco più potente che abbia mai avuto modo di fumare. In assoluto.

Credo di poter affermare con certezza di aver finalmente compreso cosa sia il "vero" Kentucky, quello che quasi certamente fumavano i nostri nonni e che ha gettato le basi per il futuro dei tabacchi dello stivale.

sabato 5 luglio 2014

Mauro Gilli: chiacchiere al telefono

Il Maestro Gilli a lavoro
Se c'è una cosa che adoro fare, di tanto in tanto, è prendere il telefono e fare una chiamata dalle parti di Beinasco per "disturbare" il Maestro Mauro Gilli.
Intrattenersi al telefono con lui è sempre cosa assai piacevole: persona gradevolissima che sa davvero metterti di buon umore. Gli argomenti sono i più disparati anche se non perdo mai occasione per far domande su domande in riferimento a pipa e dintorni.

Durante l'ultima chiacchierata abbiamo preso accordi per la realizzazione di una nuova pipa.
La mia intenzione era quella di farmi realizzare una rhodesian liscia (identica per shape a quella mostrata in foto e ripresa da un catalogo Dunhill degli anni '60) ma con delle variazioni.
L'obiettivo principale è quello di evitare in toto l'ebanite in favore del metacrilato. Non sapevo che anche Mauro preferisce di gran lunga il metacrilato: per lui la principale pecca dell'ebanite è nel cattivo sapore che rilascia in fase di ossidazione.
Ma torniamo alla pipa: la mia scelta per il bocchino era caduta su un acrilico bianco avorio.

Lo shape di ispirazione "dunhilliana" scelto per la mia pipa
Poi però, continuando la chiacchierata... Siamo approdati su scelte differenti.

Mauro mi ha consigliato di optare su quello shape ma in finitura sabbiata. Il motivo è da rintracciarsi nella materia prima a sua disposizione attualmente più idonea per questo finissaggio.
Anche per il bocchino, alla fine, mi son lasciato guidare dai consigli del Maestro: acrilico granigliato.
Naturalmente una veretta in argento a completare l'opera è d'obbligo.

A questo punto non ci resta che attendere la pipa pronta... E portarcela a casa!!
Vi terrò aggiornati!

venerdì 4 luglio 2014

American Spirit e pipa!

Lo so... Il titolo, estremamente esplicativo, vi lascia perplessi.
Posso capirlo.
Perchè mai abbinare un trinciato per sigarette ad una pipa?? È una cosa fuori da qualunque logica sensata.
Eppure... Una valida ragione c'è.
Sappiamo benissimo che qualunque trinciato da sigaretta mal si sposa con la pipa, principalmente per il taglio troppo sottile: ciò comporta un elevato surriscaldamento che di certo non giova alla radica... E al fumatore.
E l'American Spirit??

giovedì 3 luglio 2014

Review: Allegro (gusto pieno)


Marca: Poschl Tabak
Nome tabacco: Allegro
Origine:
Master Blender: Poschl Tabak
Trattamento: Air Cured
Confezione: busta 40g
Pipa utilizzata (costruttore/modello/serie): Varie