lunedì 28 luglio 2014

Preparare il Toscano alla pipa

Il mio Opinel: lama più che valida

Già in un articolo scritto in passato (e rintracciabile qui) avevamo parlato di quanto sia allettante una fumata di pipa caricata con un buon Sigaro Toscano sbriciolato a dovere.
Oggi voglio riesumare proprio quanto detto in precedenza mostrandovi in che modo preparo il nostro amatissimo sigaro alla fumata in radica.

Il ripieno del nostro Toscano privato della fascia esterna
Per prima cosa dobbiamo avere a disposizione un Toscano da "sacrificare" per la nostra causa.
In questo caso ho adoperato un Classico (con una fascia bella scura tanto quanto un Antico) malandato, una buona lama e un poco di pazienza.
Sono in molti ad affermare che la miglior scelta per questa operazione sia il Toscano Garibaldi poichè sicuramente meno invasivo e più tollerabile rispetto ai suoi "fratelli"... Io però non la penso esattamente così.
Ma torniamo a noi.
Il nostro Toscano pronto per esser fumato in pipa
Coltello alla mano incido la fascia per tutta la sua lunghezza facendo in modo che possa aprirsi totalmente e "sfilarsi" senza difficoltà.
A questo punto ho per le mani il ripieno, bello "nudo" e compatto, pronto per essere sbriciolato e conservato in tutta tranquillità per le fumate future.

Chi volesse può tranquillamente evitare la rimozione della fascia esterna (sulla carta é da considerarsi la parte più nobile del nostro sigaro) e semplicemente sminuzzare il sigaro, magari con l'aiuto di una classica ghigliottina. Io, come già accennato, preferisco fare quanto descritto per una semplice questione di gusto e non per regola.