lunedì 8 giugno 2015

Dunhill “Cumberland 1103” & Al Pascià “pipe bag”


Si, è effettivamente ciò che cercavo da tempo.
È dallo scorso anno che pensavo di portarmi a casa una buona pipa capace di racchiudere in se praticità e leggerezza senza perder d'occhio la giusta dose di classicità.
È vero, di pipe "pratiche" e "comode" ne posseggo più di una, non ci sono dubbi... Ma in questa circostanza era mia intenzione stringere tra le mani una di quelle radiche in grado di restare impressa nella memoria.
Date le premesse l'acquisto di una Dunhill "Cumberland" è stata una mossa più che azzeccata.
Ci ho rimuginato su per più di qualche mese ed alla fine la mia decisione è ricaduta su una billiard: semplice, pulita, senza fronzoli. Un indiscutibile classico senza tempo.
Per la precisione ho deciso di portarmi a casa una "1103" datata 2013. L'acquisto, come mia abitudine, è stato fatto sulla bottega virtuale di "Al Pascià" la quale, oltre ad essere un'assoluta garanzia, è uno dei rari stores italiani (se non l'unico) a concedere una vasta e costante scelta di white spot Gr1.
L'idea di una "Gruppo 1", che in verità sognavo già di prendere per lo scorso Natale, è stata dettata per la maggior parte dalla leggerezza: 17,4g di peso rappresentano il meglio che si possa pretendere da una pipa lunga poco meno di 12cm, una piuma assoluta che si stringe quasi inconsapevolmente tra i denti.
Altro elemento centrale in gioco è da rintracciarsi nel "fattore tempo": è da un po' che sto avvertendo la necessità di concedermi delle pipate non troppo lunghe... Piuttosto che una fumata da 120 minuti ne preferisco due da 60. Il motivo è semplice e forse anche banale: poter passare da una pipa all'altra, magari cambiando anche mixture. Una doppia degustazione equivale ad una doppia soddisfazione. Niente di meglio a mio avviso.
Ma torniamo sulla nuova "1103".
La pipa (potete vederla in video qui) si presenta con un'interessante sabbiatura ed un bocchino in cumberland (rigorosamente "hand cut", come da tradizione) dotato dell'ormai classico inner tube.
Generalmente la prima cosa che gli "esperti" della materia consigliano è di rimuovere tali aggeggi e lasciare "libero" il cannello... Io, invece, preferisco andare contro quella che é l'idea comune: il tubetto di metallo non danneggia minimamente la qualità della fumata e quindi può restare al suo posto senza problemi.
In fin dei conti il "tube" ci aiuta a mantenere il cannello un po' più pulito e non è di certo un male.
Con questa piccola "white spot" ho deciso di farmi accompagnare, per tutta la fase di rodaggio, da una miscela composta da M.S.T. "Italia" e Dunhill "Early Morning", magari più in la avrò modo di parlarvene in dettaglio con un articolo ad essa dedicato.
Le fumate iniziali sono andate lisce e tranquille ponendo però le dovute attenzioni ai ritmi e alla profondità di tiraggio: con 0,5cm di parete al fornello farsi cogliere dalla trappola del surriscaldamento potrebbe essere un gioco da ragazzi, quindi un occhio di riguardo è d'obbligo.
Assieme alla nuova Dunhill mi sono deciso di prendere anche un borsello per pipa e tabacco by "Al Pascià". E anche questa è stata una scelta validissima.
Superfuo dilungarsi standovi a spiegare come esso sia strutturato dato che, nel bene o nel male, un oggetto similare è posseduto da ogni fumatore che si rispetti... Ma c'è qualcosa, però, che merita di essere assolutamente sottolineato in questa circostanza: l'esperienza "tattile" e costruttiva.
Si, stringere e sentire tra le mani questo borsello è una sconvolgente esperienza di tipo sensoriale... Una nappa favolosa, capace di una morbidezza senza pari e mai riscontrata altrove rende questo oggetto unico, una vera perla del "made in Italy" realizzata ad arte: ogni cucitura, ogni angolo, ogni bordo... Tutto risulta magicamente al suo posto, senza la benchè minima sbavatura.
Solamente stringendo questo borsello tra le mani avrete modo di comprendere realmente cosa intendo... E solo allora raggiungerete anche voi il "punto di non ritorno": non la cambierete con nient'altro al mondo. Ve lo posso garantire.
Tra i tanti colori disponibili ho preferito optare per un marrone scuro, sicuramente più versatile, meno invasivo e idoneo per accompagnarci in ogni istante della vita quotidiana.
La giusta dimora per la mia nuova Cumberland Gruppo 1: "eleganza che racchiude eleganza".
Due acquisti degni di nota.
Un'accoppiata più che perfetta. Da invidia.