lunedì 26 settembre 2016

La fumata "aurea" del Sigaro Toscano



"La natura intera
è un libro scritto
con caratteri matematici."
Galileo Galilei

La storia e la tradizione del Sigaro Toscano ci hanno da sempre insegnato a fumare il nostro amato "bitroncoconico" principalmente in due modi ben distinti: intero (detto anche alla "maremmana") oppure ammezzato, ottenendone cioè due pezzi di egual misura (come nel formato del classico Toscanello).
In realtà da qualche anno a questa parte si è diffuso un terzo modo per "ghigliottinare" i nostri sigari italiani, ovvero quello che fa riferimento alla nobile "sezione aurea".

La "sezione aurea" (nota anche come "rapporto aureo" o "proporzione divina"), in ambito prettamente matematico, sta ad indicare il rapporto che intercorre tra due misure diseguali, delle quali la maggiore è medio proporzionale tra la minore e la somma delle due.
Questa specialissima proporzione, presente dai tempi antichi fino ai più recenti, individua nel numero "1,618" il massimo esempio di "rapporto perfetto".

lunedì 19 settembre 2016

Il miele nella pipa


Quando si ha a che fare con una pipa vergine spesso il fumatore si appresta al rodaggio con addosso una piccola dose di scoraggiamento.
Le prime fumate in radica, infatti, potrebbero lasciare un po' a desiderare per via del sapore tannico che il legno stesso rilascia contaminando il gusto del nostro tabacco. Ciò che ne scaturisce, per alcuni, è tutt'altro che appagante, vista anche la lentezza con la quale verrà a formarsi lo strato protettivo di carbone.
Una delle soluzioni proposte fin dall'alba dei tempi è quella di sottoporre il fornello al celebre "trattamento del miele", stratagemma da sempre diffuso e adottato anche nel salotto romano di Giorgio e Massimo Musicò.
Ho sempre cercato di evitare questo rimedio ma qualche mese fa, per pura curiosità, mi sono fatto coraggio e ho deciso di sperimentare per comprendere in modo diretto quanto fosse effettivamente utile.
Il risultato è stato positivo?
Le mie prime pipate ne hanno tratto giovamento?

lunedì 12 settembre 2016

Pipe reamer


Per far si che una pipa inizi a comportarsi correttamente è necessario, come ben sappiamo, che sia sottoposta ad un iniziale ciclo di fumate, questa fase di avvio viene comunemente definita "rodaggio".
Una delle questioni più diffuse è relativa proprio a questo delicato periodo intermedio: quando potrà effettivamente definirsi concluso?
Dal mio punto di vista il rodaggio è ultimato solo nel momento in cui si sarà formato, sulle pareti del fornello della nostra pipa, un sottile strato di carbone. Proprio questa camicia svolge dei compiti a dir poco fondamentali: evita bruciature, assorbe eventuale umidità e aiuta a conferire un buon gusto alle nostre future pipate.
La superficie carboniosa, per buona norma, deve avere uno spessore che non sia mai superiore ai canonici 1,5mm... Ma diviene facilmente intuibile comprendere che con le ripetute fumate la crosta tenderà ad aumentare sempre più.
Come conviene comportarsi, allora, in queste circostanze?