giovedì 17 agosto 2017

"The Shield" by Dunhill


Tra le tante piccole intuizioni nate dal marchio di Sir Alfred Dunhill va senza dubbio ricordata l'introduzione delle pipe dotate di "scudo", cioè con la porzione anteriore del rim ben più sporgente a fungere da vero e proprio paravento.
Certo, a suo tempo avrà avuto sicuramente una sua utilità, soprattutto per chi era dedito alla pipa anche quando impegnato nella guida di un motociclo.
Ma gli anni passano e oggi come oggi una radica dotata di "shield" non credo sia poi così necessaria... Sappiamo bene però che in casa Dunhill la tradizione non smetterà mai di farla da padrona e di conseguenza tale shape continua a rimanere in vita e ad esser giustamente realizzato.
Imbattersi in una "Shield" non é cosa difficile, sulla rete se ne vedono abbastanza (anche se con
cadenza altalenante) e prenderne una non sembrerebbe cosa ardua... Ma credetemi: le cose si complicano un po' nel momento in cui bisogna effettuare una scelta ben oculata.


Negli ultimi tempi, purtroppo, pare che la tanto decantata "perfezione dunhilliana" tenda di tanto in tanto a latitare ed é quindi cosa semplice incappare in pipe con lo scudo decentrato (a volte anche di parecchio). Trovo molto strano che proprio un elemento caratterizzante non di rado venga meno alla sua dovuta accuratezza: sono proprio questi particolari che dovrebbero esser curati con una maggior dose di criterio. Misteri dell'artigianato...
Alla fine però sono comunque riuscito nei miei intenti: ho trovato una "Shield" di mio gradimento e che rispettasse quei canoni estetici a cui facevo riferimento. 
Agli amici milanesi di Al Pascià va il merito di avermene accuratamente selezionata una (con la loro professionalità la mia idea di "toccare con mano a tutti i costi" può tranquillamente passare in secondo piano).
La pipa in questione é una Cumberland del 2014 con addosso una sabbiatura di tutto rispetto. Una delle serie che più adoro di Dunhill. 
La sua dimensione, almeno sulla carta, é quella di una gr.5 ma soppesandone attentamente le fattezze ci si accorge di come, tutto sommato, sia molto più associabile ad una 4 (se non addirittura ad una 3). 
Il fornello é in tutto e per tutto quello di una pot, con un buon caricamento anche se inferiore a quello
di una billiard. 
La parte anteriore del rim che svetta su tutto il resto dona a questa radica una linea estetica a dir poco affascinante: forse lo scudo non avrà questa fondamentale utilità ma é una gioia per gli occhi, ve lo posso assicurare. 
Il bocchino hand cut, come nella miglior tradizione della casa inglese, é estremamente confortevole e quasi vicino alla perfezione. 
All'interno troviamo il classico inner tube (altro valido esempio di tradizione dunhilliana) da me prontamente rimosso e conservato nella confezione. 


Per me il fine ultimo di questa Shield é quello di farle bruciare le mie amatissime english mixtures ma non vi nego che in fase di rodaggio qualche buon trinciato naturale ha fatto tappa obbligata all'interno del suo fornello. Anche qualche esemplare di "Buttero" by MOSI si é ben prestato alla causa. 
Il sottoscritto é più che convinto che una Dunhill come questa non potrà far altro che restituire delle interessantissime esperienze fumose: si sta rivelando ideale nel periodo estivo (anche l'autunno le si sposa bene addosso), soprattutto quando le fumate all'aperto diventano più abbondanti il frangivento può diventare fin troppo utile e pratico garantendoci un minor surriscaldamento al fornello. 
Si sa, il brand di Sir Alfred é una certezza (quasi) garantita.