giovedì 19 ottobre 2017

The italian “bulldoger”


Proprio in queste settimane sono tornati a farsi intensi i miei contatti con Andrea Gigliucci.
Assieme al pipemaker toscano continuano a nascere idee interessanti che nel tempo tenteremo di trasformare in qualcosa di concreto, bisogna solamente trovare i momenti opportuni per lanciare le nostre chiacchierate telefoniche in un positivo e sano “work in progress”.
La Shield Rhod “S.d.F.” ne é stata una lampante, genuina e riuscita dimostrazione.
Da questi nostri scambi di mail e telefonate si é finiti inevitabilmente anche a dare una scandagliata a quella che é stata la sua produzione degli ultimi tempi... E ho potuto constatare quanto sia forte ed in continuo aumento il suo interesse nei confronti dello shape bulldog.
La grandezza di Andrea sta nel saper giocare con un modello estremamente classico dandogli ad ogni occasione un non so che di intimo, un’impronta che ti porta inevitabilmente a ricondurre quella creazione alla sua persona e alla sua arte.
Inutile dire quanto io apprezzi i suoi lavori, risulterebbe del tutto superfluo ribadire cose già dette e che potete tornare a leggere facendo un bel clik direttamente “qui”.


Resta il fatto che Andrea si é molto divertito sentendosi chiamare dal sottoscritto con l’appellativo di “bulldoger”. Si, perchè lo é a tutti gli effetti.
Coniare quel termine pensando a lui é stato semplice, naturale, quasi dovuto.
Con me, inoltre, ha involontariamente sfondato un portone aperto dato il mio fortissimo amore nei confronti di questo shape.
E se all’estero abbiamo avuto (giustamente) un “Mr bulldog” in Italia si fa valere già da qualche tempo un “bulldoger” di tutto rispetto.

Con questo piccolo articolo é mia intenzione rendere omaggio ad un pipemaker che ha saputo lasciare dei piccoli segni indelebili sulle mie rastrelliere.
Sono certissimo che continuerà a farlo anche negli anni a venire.